Il Paziente
"Le persone non chiedono una psicoterapia ma esprimono una sofferenza e saranno i tecnici a convogliare questa richiesta verso una risposta più o meno adeguata" (Andolfi, 2009).
Definizione
In quanti modi è possibile denominare chi chiede aiuto? Si potrebbe parlare di persona (dal latino "maschera" o "personaggio" e più tardi "il complesso delle qualità di un uomo/donna"), o utilizzare il termine cliente (dal latino "osservare", "rispettare", "presto ascolto") o più banalmente paziente (dal latino "che soffre", "patisce") o infine utente (dal latino "colui che fa uso o gode di una cosa")? Tali diversità terminologiche emergono dai differenti contesti in cui c'è qualcuno che chiede aiuto e dall'approccio cui lo Psicologo fa riferimento.
Quel che è certo è che chi chiede aiuto è uno dei protagonisti o quanto meno bisogna che lo sia.
Il paziente è protagonista perché: "... conosce la propria vita e deciderà che cosa dire, quando e come, al terapeuta, man mano che la sua fiducia aumenta e la sua paura diminuisce. La malafede è l'unica contraddizione assoluta della psicoterapia. Noi terapeuti non possiamo che prendere per buono quello che i pazienti dicono". (A. Canevaro, 2010).
Gli obiettivi del paziente
Gli obiettivi dei pazienti sono in generale molto specifici e comportano oltre il sollievo da sintomi penosi, il tentativo di risolvere i problemi esistenziali più urgenti.
Alcuni esempi:
- bisogno di trovare un progetto esistenziale soddisfacente;
- potersi staccare da una famiglia di origine vissuta spesso come soffocante o patogena;
- riuscire a creare legami sentimentali soddisfacenti e duraturi;
- superare la perdita di un familiare significativo o di un legame sentimentale.
- ecc.
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