Nella maggior parte dei paesi industrializzati lopsicologo sportivo è un professionista che ha effettuato una serie di studi accademici e che ha, pertanto, conseguito delle competenze ed un titolo riconosciuti. Purtroppo, in Italia la situazione è completamente diversa: nonostante il primo Congresso Mondiale di Psicologia dello Sport sia stato organizzato ed ospitato a Roma nel 1965, nel nostro paese l'ingresso ufficiale di tale disciplina all'interno dell'Università deve ancora avvenire. In tutti questi anni, la figura del Prof.
Ferruccio Antonelli è riuscita a tenere insieme la maggior parte degli esperti italiani del settore, ma dopo la sua morte, avvenuta nell'anno 2000, la "fragilità" di una disciplina non ancora pienamente riconosciuta si è ancor più evidenziata con la nascita, dalla prima Associazione Italiana di Psicologia dello Sport (AIPS), di un'altra società, la Società Italiana di Psicologia della Sport (SIPsiS).
Attualmente, in Italia, non esiste un albo ufficiale dei professionisti abilitati alla pratica della psicologia dello sport e la formazione per tale disciplina viene effettuata prevalentemente da centri e/o organizzazioni private, che al massimo, collaborano con strutture pubbliche. Senza questa breve premessa, non si riuscirebbe a capire per quale motivo, per esempio nel Nord America o in Australia, oggi, quasi tutte le società professionistiche, i settori giovanili, le federazioni sportive, le scuole, si avvalgono di un servizio riconosciuto di psicologia sportiva quale strumento integrativo, ma necessario ed in Italia, invece, questo stesso servizio faccia molta fatica ad essere conosciuto, riconosciuto e, conseguentemente, richiesto.
A ciò si deve aggiungere che il pregiudizio che subisce oggi chi opera nel campo della psicologia sportiva è anche da attribuire al comportamento non completamente corretto di alcuni professionisti dell'ambito psicologico; presentandosi l'occasione di lavorare in ambito sportivo, senza le competenze adeguate, sono andati incontro, oltre all'inevitabile "esonero" anche all'irrigidimento delle società sportive, che, successivamente, si sono rifiutate di assumere altri "psicologi dello sport".
Abitualmente lo psicologo dello sport è un laureato in psicologia che ha seguito un percorso formativo specifico in psicologia dello sport e ulteriori training nell'ambito della psicologia clinica o delle organizzazioni. Talvolta la sua formazione iniziale è stata in scienze motorie, in scienze dell'educazione o in psichiatria e successivamente si è orientata in ambito psicologico.
SIPsiS ·
I ruoli professionali che può assumere dipendono, pertanto, dalla sua formazione e dai suoi interessi. Può lavorare in ambito accademico qualora il suo interesse fosse essenzialmente quello del ricercatore. Può essere rivolto allo sviluppo di interventi con allenatori, atleti e gruppi, spaziando dallo sport di alto livello allo sport per tutti, dai bambini, agli adulti e agli anziani. Può lavorare con gli enti locali e le organizzazioni sportive allo sviluppo di politiche di promozione dello sport praticato dai cittadini e nel monitorare sul territorio l'impatto di questi interventi.
SIPsiS
Attualmente lo Psicologo Sportivo fornisce la propria consulenza a singoli atleti, a società e federazione sportive, ad enti pubblici e privati, ad istituzioni con la finalità di perseguire i seguenti obiettivi:
- offrire INFORMAZIONI sui fattori psicologici dello sport;
- migliorare l'APPRENDIMENTO dello sport;
- aiutare i GIOVANI a maturare con lo sport;
- preparare un programma di PREPARAZIONE MENTALE personalizzato;
- effettuare CONSULENZA;
- conoscere ed utilizzare le DINAMICHE DI GRUPPO;
- eseguire una VALUTAZIONE PSICODIAGNOSTICA;
- mirare al BENESSERE psicofisico per ogni fascia di età.