Come funziona?
Le prime sedute vengono dedicate alla conoscenza dei problemi del cliente e alla costruzione della relazione terapeutica. La fase di anamnesi (assessment comportamentale e cognitivo) viene condotta utilizzando, oltre al colloquio clinico, test psicodiagnostici ed è volta alla valutazione dello stato emotivo del cliente, alla ricostruzione delle esperienze salienti della sua vita e alla chiara definizione dei suoi problemi attuali e dei suoi obiettivi.
Quando il caso e la diagnosi clinica saranno definiti, il terapeuta spiegherà i principi teorici e le finalità della terapia, illustrerà brevemente le tecniche che verranno utilizzate, nonché i tempi, i costi e le probabilità di successo della terapia, per quanto possibile. Successivamente propone al cliente un contratto terapeutico, in cui riassumerà le sue valutazioni, prospetterà al cliente le sue ipotesi, formulerà delle interpretazioni degli eventi e condividerà la concettualizzazione cognitiva e comportamentale del caso.
Delineerà un progetto terapeutico, con strategie e obiettivi concreti, utili e raggiungibili, connessi con i problemi esplicitati dal cliente e coerenti con le sue aspettative. Si procederà, poi, all’intervento terapeutico vero e proprio, in un clima di fiducia e di orientamento positivo al cambiamento. Verso la fine della terapia, quando il cliente si sentirà meglio, la frequenza delle sedute potrà essere diradata nel tempo fino alla conclusione.
Potranno poi seguire delle sedute di richiamo (follow-up) a tre, sei e dodici mesi dalla conclusione della terapia. Poiché il soggetto sarà una parte attiva ed è il protagonista del proprio percorso terapeutico una parte fondamentae è rivestita dai compiti a casa o homework.
Attraverso di essi il terapeuta cerca di estendere le opportunità di regolazione cognitiva, emotiva e comportamentale a tutta la settimana. Esempi di compiti a casa sono l’automonitoraraggio dei pensieri automatici negativi attraverso la tecnica dell’ABC e gli esperimenti comportamentali.